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In alcuni casi il giocatore ha una doppia personalità. Fuori dal campo, è sociale e ha stretto amicizia con tutti i componenti della squadra. Sul campo si trasforma in un giocatore aggessivo e combattivo, leader di se stesso, uno che non passa mai la palla. I suoi compagni hanno espresso anche imbarazzo sul suo comportamento, hanno discusso con l'allenatore di questo problema e la loro reputazione come squadra non è delle migliori. Ma l'allenatore non riesce a trovare una soluzione a questo problema.

Al contrario il giocatore non ammette le sue colpe, è diventa ancora più cambattivo. Anche parlare con lui dopo sanzioni sportive o eliminazioni dovute ai suoi sfoghi è risultato inefficace.

Dopo un mese di tentativi per aiutarlo alla fine l'allenatore ha dovuto prendere una decisione metterlo fuori squadra, e utilizzare un approccio personale, scrivendo una lettera, in quanto l'argomento gli sembrava troppo personale per discuterlo faccia a faccia. L'allenatore parla dell'importanza della squadra e dell'altruismo nello sport, ponendo il gruppo al di sopra delle preoccupazioni di un singolo giocatore. In questa lettera cerca di descrivere gli effetti negativi del suo comportamento sui compagni di squadra e sul gioco. Il suo abbiettivo è quello di cambiare la mentalità concentrata su se stesso a favore del team con l'altruismo.

La risposta del giocatore è stata molto caotica. Giustifica il suo comportamento è stato alimentato dalla preoccupazione di deludere la sua famiglia, di perdere la borsa di studio che gli consente l'appoggio economico necessario per permettergli di continuare a giocare, la sua famiglia non poteva permettersi le tasse universitarie. Ha combattuto ogni partita per la sua famiglia e ha voluto dimostrare al suo allenatore la passione  e la voglia di essere il migliore.

L'allenatore decide di affronatre con delicatezza la sua errata percezione su come affrontare le partite sul campo. Il comportamento di difesa e combattimento non lo aiuta a realizzare il suo obiettivo. Gli allenatori vogliono giocatori che lavorino con la squadra. Una mentalità di squadra è estremamente importante per vincere.

In secondo luogo l'allenatore affronta l'impatto che il giocatore ha con le persone che lo circondano. La famiglia, l'allenatore, i compagni di squadra che lo hanno sempre sostenuto. Chiedendogli di mettere se stesso nella loro posizione. Come si sentirebbe se vedesse il comportamento avuto? che tipo di ricordo vuole lasciare alla squadra quando il suo cammino sarà concluso?

Dopo l'esclusione dalla squadra in inverno, in primavera l'allenatore nota dei cambiamenti drastici nel suo comportamento. Cordialità e convinzione con i suoi compagni che gli permettono di diventare capitano in pochi mesi. Per diventare un'atleta di successo ci vuole concentrazione e padronanza del mestiere, eliminando qualsiasi distrazione. La squadra, l'allenatore e i compagni possono diventare ostacoli per l'attenzione singola e per il successo.

Affrontare questa mentalità richiede un approccio sensibilie e libero. Col passare del tempo, grazie all'insegnamento la mentalità può cambiare, i giocatori possono migliorare, cosi da prendersi cura di se stessi, della squadra, della scuola e del mondo che li circonda.

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